Apertura: 8 dicembre 1941
Ubicazione: Polonia, Chełmno, a 70 km da Łódź

Situato in una vecchia residenza padronale (chiamato dai nazisti “il castello”) e noto anche con il nome tedesco di Kulmhof, il campo di sterminio di Chełmno prende il nome dalla vicina cittadina polacca. È attivo per due periodi: dall’8 dicembre 1941 all’11 aprile 1943 e poi dalla primavera estate 1944 al 18 gennaio 1945.
Il campo è composto da due sezioni: un’area amministrativa nel “castello” con una caserma e i magazzini per i beni confiscati ai deportati; e un’area nei boschi a circa tre chilometri dove avviene la cremazione e la sepoltura.

Il lager non è connesso alla linea ferroviaria principale Łódź-Podzan per cui i trasporti vengono fatti passare per Kolo, a circa 14 km dal campo, dove i deportati vengono radunati nella sinagoga locale e successivamente trasferiti a piccoli gruppi nel lager.

Lo sterminio avviene sfruttando camion adattati a camere a gas dove le persone vengono uccise mediante l’uso di gas di scarico. Sempre mediante questi camion i corpi vengono poi trasportati a poca distanza dal lager e seppelliti nei boschi circostanti l’area del campo in fosse comuni lunghe fino a 230 metri.

Vengono qui deportati e uccisi ebrei provenienti dai ghetti polacchi di Koło, Kowale Pańskie, Kłodawa, Izbica Kujawska e successivamente Rom ed ebrei provenienti da Łódź, molti dei quali erano già stati costretti a migrare dai loro paesi d’origine: Germania, Repubblica Ceca e Austria.

Nell’estate 1942 i trasporti di vittime furono interrotti a causa del rischio di epidemie dovuto alla decomposizione dei numerosi cadaveri. Fu necessario riesumare i cadaveri e cremarli in grandi pire a cielo aperto.

Il campo viene chiuso per la prima volta nel marzo 1943 e i tedeschi abbandonandolo fanno saltare per aria la caserma e piantano alberi sulle fosse comuni per occultare le loro azioni.

Successivamente nella primavera-estate del 1944 vengono costruite nei boschi vicini al sito del lager delle baracche dove alloggiare temporaneamente i deportati ed evitare così il loro passaggio per Kolo. Tra il 10 giugno e il 23 luglio 1944 arrivano da Łódź dieci trasporti di ebrei, vengono uccise 7196 persone.

Nel gennaio 1945 le attività di sterminio vengono interrotte definitivamente e parte del Sonderkommando (squadra speciale di prigionieri addetta ai lavori di ricezione, smistamento, spoliazione e sepoltura dei deportati) e alcuni prigionieri (si stima 47) vengono rinchiusi in un granaio nella cittadina di Chełmno. Nella notte tra il 17 e il 18 gennaio le SS iniziano un’operazione di eliminazione di questi testimoni prelevadoli dal granaio a piccoli gruppi e giustiziandoli con un colpo di pistola alla testa. A causa di tentativi di fuga e rivolta da parte dei prigionieri le SS misero fine alle loro vite dando fuoco al granaio stesso.

Sono noti solo tre sopravvissuti a questo lager, testimoni fondamentali per la ricostruzione delle circostanze e dei fatti qui accaduti.

Si stima che le vittime furono 152.000 persone.

Andrea Giovarruscio

Per saperne di più consultare il sito del Museo di Chełmno