A Roma il nuovo cavalcaferrovia a Ostiense, inaugurato il 22 giugno scorso, è stato intitolato nella mattinata del 3 dicembre a Settimia Spizzichino, unica superstite della retata del 16 ottobre 1943 nella  capitale che condusse gli ebrei romani ad Auschwitz.
La cerimonia è avvenuta alla presenza del sindaco Gianni Alemanno, del presidente del XI Municipio Andrea Catarci, di quello della comunità ebraica Riccardo Pacifici, e della nipote di Settimia, Carla di Veroli.
“Settimia era un personaggio molto popolare a Roma: aveva perso ad Auschwitz tutta la sua famiglia e aveva scelto di diventare il testimone vivente dell’orrore dello sterminio, perché nessuno potesse dimenticare. Portò avanti il suo impegno senza soste per combattere le ideologie nostalgiche del nazismo e del fascismo. Ha vissuto fino al giorno della sua morte nel Quartiere Garbatella – ha detto Carla Di Veroli – dove ha attivamente partecipato alla vita sociale e politica, non mancando mai di incontrare gli alunni delle scuole che serbano di lei un ricordo indelebile. Settimia ha avuto l’impegno di ricordare. – ha aggiunto Carla Di Veroli – Contro episodi di xenofobia verificatisi anche a Roma o manifestazioni di movimenti che si rifanno a ideologia fascista, questo ponte porta un messaggio importante: porta da una parte all’altra, unisce due sponde, per colmare e superare qualcosa che viene avvertito come un ostacolo”. “Dare il nome della Spizzichino al Ponte – ha detto Catarci – è il giusto riconoscimento che rimarrà vivo nel tempo per ciò che Settimia ha rappresentato in tutta la sua vita: la sopravvivenza alla barbarie, la tenacia nel dialogo intergenerazionale, i valori della democrazia e dell’antifascismo”.
Per Pacifici “Oggi è una bella giornata e spero che questa sia davvero una giornata di festa più che di memoria. Settimia è stata un esempio per la nostra comunità soprattutto perché ha avuto la determinazione e la forza di raccontare ogni giorno la sua esperienza”. “Non faremo sconti nei confronti di chiunque voglia rivendicare l’orgoglio fascista, – ha aggiunto Pacifici – ci troverà uniti in questa battaglia, useremo tutte le armi legali per non permettere che ciò accada. E ci auguriamo di sentire questa battaglia anche nelle prossime campagne elettorali”.
Settimia Spizzichino era socia e membro attivo della sezione Aned di Roma fino alla sua morte. All’inaugurazione erano presenti i ragazzi delle scuole del quartiere e della Comunità Ebraica, oltre ai rappresentanti della sezione di Roma dell’Aned.