Il numero di matricola dei prigionieri oltre che essere cucito sugli abiti, ad Auschwitz e nei Lager ad esso collegati veniva tatuato sull’avambraccio sinistro, sull’esterno per gli uomini e all’interno per le donne; il numero degli zingari doveva essere preceduto da una Z; quello degli ebrei da una A, poi sostituita da una B.