Intervento di STEFANIA PONZONE Savona-Imperia

La mia presenza oggi qui è la dimostrazione del successo ottenuto dalle iniziative dell’Aned

Innanzitutto è doveroso che io mi presenti. Vengo a nome della presidente della sezione di Savona-Imperia, Maria Bolla Cesarìni, e sono una studentessa del diploma universitario in giomalìsmo presso la Facoltà di Scienze politiche dell’università deglì studi di Genova. lo ho un preciso compito, presentarvi le iniziative e le proposte della sezione dì Savona-Imperia e spezzare una lancia a favore dei giovani e dell’impegno degli studenti.
La sezione ha svolto attività definite normali quali: apertura settimanale della sede per assistenza aglì iscritti e per fornire materiale di studìo a chi ne fa richiesta, sviluppo di rapporti con gli Enti locali e le scuole di ogni ordine e grado, preparazione della visita ai campi di sterminio e alla manifestazione dì Mauthausen fornendo agli istìtuti scolastici testi di storia, audiovisìvi e testimonianze deglì ex deportati, impegno nella settimana alternativa organizzata dalla scuola, preparazione alle celebrazionì del 25 aprile e del 1° maggìo e alle varie giornate commemorative.
Tra le inìziative di rilievo si ricordano: presentazione dei libri di Ida Verri Melo “Sulla sindrome del deportato” e di Liana Millu “Il fumo dì Birkenau”, conferenze provincialì in accordo con Amnesty Intemational, riproduzione ed esposizione itinerante della mostra nazionale sui campi di sterminio, partenza da Savona di pullman di studenti e docenti per partecipare alla manifestazione di Mauthausen. E’ da rilevare l’ìncremento ogni anno delle adesioni e delle partecipazioni delle autorità. Ricordo nelle fabbriche ogni 1°  marzo degli scioperi del ’44.
Nel 1994 è stato celebrato il cinquantenario al Teatro Chiabrera di Savona con una vasta presenza di autorità. Incontro nelle scuole con Aned e comunità ebraica, mostra sul ghetto di Terezin, inaugurazione del monumento al deportato a cura della prima circoscrizìone del Comune di Savona, alla presenza delle autorità. Laboratorio didattico delle scuole medie su deportazione e persecuzìone minorile, mostra della Provincia di Imperia su Anna Frank, mostra sulla Risiera di San Sabba, seminari sulla politica nazìsta dello sterminìo e la realtà del campo di concentramento.
Durante la commemorazione dei defunti a novembre inaugurazione presso il mausoleo delle ceneri di Mauthausen nel cimitero di Zinola. Convegni di neuropsichiatria sulle conseguenze della deportazione, corso dì aggiornamento per gli insegnanti delle scuole medie ìnferiori e superiori in collaborazione con il Cidi, incontri con il patrocinio della Società di mutuo soccorso per ricerche degli studentì sulla deportazione dei savonesi, produzione e dìffusione di documenti storici.
E’ stata cura della sezione per ogni commemorazione chiedere ed ottenere la presenza della Chiesa locale. Da quanto ho detto si evince la difficoltà di realìzzare ad Imperìa le stesse attività con lo stesso successo ottenuto a Savona, poiché la sede della sezìone è proprio in questa città, tuttavia ìn preparazione del congresso vì sono stati alcuni incontri con ex deportati per superare le difficoltà. La sezione propone: periodici incontrì regìonali e interregionali per scambi di proposte ed idee tra i presidenti di sezione, meglio se dovessero avvenire con i Comitatì provinciali. Che l’attività che svolge la sezione di Torino con l’Università locale si svolga anche nella nostra regione, e questo è un augurìo che mi faccio personalmente come studentessa.
Inoltre si sottolinea la necessità che gli ex deportati siano tesserati nel luogo dì residenza al fine di poter mantenere dei contatti territorìali e soprattutto per il raggiungimento deì numeri legali ìn cause di rappresentanze, come ad esempio è successo alla sezione di Savona-Imperia che per un solo deportato dì Alassio che doveva essere iscritto alla sezione di Savona ha rischiato dì non avere il numero legale per l’ottenimento della rappresentanza del Comitato per le celebrazioni del Cinquantenario.
La mia presenza a questo congresso è la testimonìanza del successo dell’attività dell’Aned nel mondo della scuola, del fatto che le nuove generazioni, se giustamente sollecitate, sanno rispondere con coscienza e sono disposte a diventare i continuatori della memoria. Il professor Balduzzi, mìo docente di diritto costituzionale italiano e comparato all’Unìversità di Genova, ha impostato tutto il suo corso nel tentativo di mostrarci il volto e la maschera, come diceva l’avv. Maris, della democrazia. Democrazia è libertà di poter scegliere, anche di sbagliare, ma poì di rìmediare. Insegnateci a sceglìere nella più completa autonomia la strada per il nostro futuro.
Grazie a tutti.